MATTEO MUNTONI “RADIO LUXEMBOURG”
Matteo Muntoni (basso elettrico), Nicola Vacca (batteria), Daniele Porta (chitarra), Stefano Vacca (batteria), Michele Sanna (chitarra), Fabrizio Lai (chitarra), Marco Caredda (percussioni)
Bio :
MATTEO MUNTONI
Se si dovesse spiegare il concetto di poliedricità, Matteo Muntoni sarebbe un esempio perfetto.
Bassista, compositore e sound artist con una lunga esperienza alle spalle, Matteo parte dallo studio del pianoforte classico e dalla formazione autodidatta al basso elettrico e alla chitarra per proseguire con numerosi seminari a Roma e Nuoro, guidato da figure di spicco quali Massimo Moriconi, Ellade Bandini, Maxx Furian, Dom Famularo, Attilio Zanchi e Paolo Fresu. A una laurea in basso e contrabbasso jazz nel 2009 seguono varie esperienze: dai Laboratori di Alto Perfezionamento a Siena con Stefano Battaglia al Corso Triennale della Scuola di Musicoterapia di Torino, tema questo che approfondisce e che segue a partire dal 2011. Attualmente sta completando il Biennio di Musica Elettronica presso il Conservatorio di Cagliari, insegna musica in scuole pubbliche e private ed è direttore didattico della scuola di Musica Alterazioni a Sanluri.
Attivo come artista visivo e sonoro, ha realizzato anche un documentario dedicato al culto dell’acqua in Sardegna (“Sacred Water”) che ha partecipato a diversi Festival e ha collaborato all’installazione “Lupo di Terra” per il festival “Tutte Storie” 2019, dedicato alla letteratura per i bambini.
Ad una discografia ricca di pubblicazioni a proprio nome e con vari progetti (tra gli altri, Janas, Piccolo Ensemble Elettroacustico, Samurau), stanno per aggiungersi due nuovi tasselli : “Bisu : a dream between nur and the stars, modern jazz con ensemble vocale, e l’album contemporary rock “Radio Luxembourg Vol. I”, uscito uf ficialmente il 9 febbraio 2019 per Ticonzero. Release party al Fabrik di Cagliari, il 9 Febbraio 2020.
RADIO LUXEMBOURG
L’emittente Radio Luxembourg è stata il principale modello di riferimento per tutti gli aspiranti dj e musicisti europei prima dell’avvento del rock’n’roll. La radio, nata nel 1933, trasmetteva la musica americana dal Lussemburgo e, per aggirare la legislazione inglese, da una nave pirata ancorata in acque extraterritoriali. Ascoltatissima soprattutto dai giovani, per la sua programmazione d’avanguardia, ben diversa dai programmi di allora delle radio pubbliche europee. Gli speaker annunciavano i più notevoli successi discografici europei o quelli che sarebbero, grazie all’emittente, diventati tali. Il suo bacino d’utenza comprendeva gran parte dell’Europa, anche se il principale era quello britannico, limitato alle ore serali e notturne.
Matteo Muntoni recupera Radio Luxembourg e da ‘’semplice’’ radio la trasforma in strumento di espressione letterario-musicale: nel disco convivono composizioni anche estremamente eterogenee, ma comunque capaci di convivere in una sorta di caleidoscopio. Dal minimalismo di Steve Reich in On the Moon alla psyichedelia e al progressive rock in The Jelly fish Dance, dalla musica contemporanea della titletrack alla provocazione ‘’a la John Cage’’ di There’s no Time, dagli influssi stoner di The man and the Journey alla barrettiana Dust and Guitars e alle spigolosità di Frank Zappa o dei King Crimson nella finale Werewolf Cricket, ogni brano parte da cose, eventi o persone che hanno influenzato musicalmente l’autore nel corso degli anni, senza vincoli di genere, tenendo piuttosto fede ad un’idea di musica.