ZOE PIA SOLO

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FIRE! ORCHESTRA CBA © Roberto Cifarelli bluenote #padovajazz

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ZOE PIA launeddas, clarinetto, campanacci e pezzi di artigianato artistico della Sardegna

Paesaggi sonori e commistioni artistiche danno forma a una kermesse unica nel suo
genere, con una panoramica a 360° sul jazz, le musiche improvvisate ad ampio
raggio, i suoni etnici, le contaminazioni più stimolanti. Una rigenerante immersione
tra suoni familiari e inusuali, artigianato e musica d’arte.
E’ questo il punto di partenza dove si incontrano le launeddas in veste completamente
personale e dai timbri inesplorati grazie all’utilizzo dell’elettronica, il clarinetto con
loopstation, campanacci sardi e pezzi di artigianato artistico di Maestrodascia
(fenicottero Gente Arrubia) e Ariuceramiche (Sa Barrosa – rappresentazione di mia
bisnonna).
Si dice che il fenicottero abbia ispirato il mito della fenice dalle ali fiammeggianti.
L’antico simbolo della trasformazione e resurrezione, la fenice che alla fine della sua
vita viene consumata dal fuoco e rinasce, poi, magicamente dalle sue ceneri.
In Sardegna, nell’oristanese, i fenicotteri si chiamano Genti Arrubia. Davvero
vedendoli si pensa a una folla di persone. Sono alti circa un metro e mezzo,
passeggiano con calma nell’acqua, emettono un suono come il chiacchiericcio
continuo di una passeggiata domenicale.
Anche nella nostra isola questi uccelli hanno dato origine ad alcune leggende. Una
racconta che se un musicista ricavasse le sue launeddas dai femori di fenicottero,
invece che da umili canne di palude, otterrebbe uno strumento fatato, dotato di
immensi poteri. Per fortuna le launeddas sono prodotte solo con steli di canna e il
loro unico potere magico è quello sonoro.
Inoltre presso gli Egizi era un animale sacro a Ra, Dio del Sole. È un uccello che
invita alla riflessione, che trasmette un senso di elevazione e purezza e, nell’Induismo
rappresenta un simbolo di transizione dalla vita alla morte, dalle tenebre alla luce. Il
suo vivere in schiera e cacciare insieme ai suoi simili, esalta lo spirito di
collaborazione ed aiuto reciproco.
Le sorelle Ariu e Sa Barrosa sono l’altro elemento di Sardegna che colora il parco
sonoro e rappresenta la comunità matriarcale tipica della nostra isola che scandisce e
illustra la vita di paese, interpretandola in chiave ultramoderna ed essernziale in uttte
le declinazioni familiari. A partire da mia bisnonna: Sa Barrosa.
Nella performance in solo mi sono ritrovata catapultata in questa descrizione di
Stephen King dello stato di ipnosi creativa:
«Quella ipnotica è una condizione che si coltiva fino a quando si è capaci di
accenderla e spegnerla a piacere…almeno quando le cose vanno bene. Quando
cominci a lavorare la parte intuitiva della mente si disancora e sale a un’altezza di un
paio di metri (anche tre nei giorni buoni). Arrivata lassù, se ne sta sospesa a irradiare
messaggi di magia nera e immagini brillanti. Per il resto della giornata quella parte è
impastoiata al macchinario della quotidianità e viene in larga misura dimenticata…
sennonché in certe occasioni si libera da sola e ti fa scivolare in una trance
imprevista. Allora la tua mente concepisce associazioni che non hanno niente a che
vedere con il pensiero razionale e si illumina di immagini inaspettate. Per certi versi
questo è l’aspetto più singolare del processo creativo. Le muse sono fantasmi e certe
volte si presentano senza essere invitati.»
(Stephen King, Bag of bones, 1998, trad. it. Mucchio d’ossa, Sperling & Kupfer, 1999, VIII
edizione Paperbacks, p. 359.)

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Data e ora

31-08-2022 - 21:00
 

Tipologie di evento

 

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